CRB Pompei
NO ENEMY Pompei 11/4 -
23/5/2003
venerdì 11
aprile: venerdì 2 maggio:
giovedì 1 maggio:
venerdì 9 maggio:
venerdì 16 maggio:
venerdì 23 maggio:
|
Presentazione del
CRB di Pompei. Gocce di Blues & Friends
Concerto allo Sly offerto da Gino Giglio, direttore artistico
di 342night: Jam con gli artisti blues che hanno partecipato alla
programmazione invernale dello Sly.
Cenni Storici, a cura di Michele Tucci
Gocce di Blues
Le Percussioni nel Blues a cura di Mario
Insenga, Blue Stuff in acustico
L’Armonica a bocca nel Blues a cura
di Gianni Vescovo Deo, Giò e The Roosters
La Chitarra Acustica nel Blues a cura di
Gennaro Porcelli, Jam di fine Stage |
“Standin’ at the
Crossroad”
(18/03/03 - di Andrea W.O.B. Facchin)
Oplà! Con un semplice gesto, un ruggito della storia italiana si fa sentire al
“No Enemy”, pub di Pompei (Zona Cattedrale).
Ed ecco una frotta di musicisti veramente duri con l’intenzione di ricordare un
po’ a tutti il fatto che in Italia il Blues si “beve” da tempo!
Comincia Venerdì 2 Maggio il Cross Road Blues, uno stage che punta a raccontare
ad un pubblico sempre più disabituato alle sonorità afroamericane del sud Stati
Uniti, come il Blues sia parte integrante della tradizione musicale napoletana
dell’ultimo secolo.
Parlare di Blues in Italia è sempre un problema, tutti vanno poco oltre Zucchero
(che faccia blues poi?!) o parlano di artisti americani o inglesi o islandesi o
irlandesi, ma non c’è un italiano che sia uno che abbia raggiunto una fama
veramente valida, mentre di bluesman validi ce ne sono parecchi.
Questo stage si propone di far conoscere come e dove sia il Blues in Italia,
cosa lo influenzi, da dove è nato, concentrando l’attenzione su quello
partenopeo.
La manifestazione si articola in cinque serate ogni venerdì per tutto il mese di
Maggio, all’interno d’esse viene tenuta una conferenza su un tema bluesesco ed
un concerto in compagnia di alcune blues band mooolto interessanti! È già stata
annunciata per settembre/ottobre la seconda parte, con altri concerti ed altre
conferenze.
Le conferenze segnano un viaggio musicale attraverso l’organico che
contraddistingue ed ha contraddistinto la “musica del diavolo”, si parlerà degli
strumenti che caratterizzano le sonorità di questo grande genere musicale.
L’ascoltatore è così guidato attraverso un percorso completo e ben curato dotato
di una grande forza esplicativa, interessante per il musicista, l’ascoltatore
raffinato ma soprattutto per tutti coloro che sanno poco o nulla del genere.
Direttore artistico delle giornate è Amedeo “Deo Blues Harp” Zittano, si
potrebbe veramente molto di lui ma credo che una sola frase basti per dare idea
di questo bluesman e della manifestazione: il Blues scorre forte in lui!
Vi lascio, miei cari lettori, con alcune parole tratte dall’introduzione allo
stage curata dall’art director di cui sopra:
“L’immediato dopoguerra vedeva Napoli squarciata dalle macerie, con enormi
problemi logistici ed organizzativi, mancavano la maggior parte dei servizi di
prima necessità e la gente era disposta a tutto pur di sostenere se stessi e i
propri famigliari. Una delle attività più redditizie era quella di improvvisare
al meglio cantine, stanze e scantinati ancora “agibili”, in locali ricreativi,
le balere, dedicati ai militari che erano la loro principale fonte economica ed
essendo la maggior parte dei clienti giovani soldati, il whisky, la musica e le
belle donne, erano l’attrattiva principale. Questo motivò gli artisti napoletani
ad aggiornare i loro repertori e i loro stili adattandoli alle nuove “richieste”
di mercato, whisky e soda riempivano stanzini e sgabuzzini, nuovi abiti di scena
si sostituivano ai vecchi negli armadi degli attori e delle ballerine e di
conseguenza i musicisti si avvicinarono al Blues.”
Buon Ascolto Gente!
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