Massimo Furio
(a cura di Angelo Agrippa)
… soffia sull’armonica da 30 anni e più; basta
accennare ad un artista o ad un concerto o ad
un pezzo blues, e si allarga in un
sorriso che abbraccia.
Massimo Furio (classe 56) è un ragazzone che dal vivo trascina come pochi altri
e che ha l’entusiasmo degli esordi.
Adatta lo show ogni volta; inventa, diventa protagonista e comprimario a seconda
della necessità, dell’estro, della fantasia. Tutte le volte che suona c’è
qualcuno che rimane stregato dal blues e che, in seguito, porterà qualcun altro.
Nel suo repertorio sono presenti brani quali classici elettrici della scuola di Chicago e di
New Orleans. E poi versioni magistrali di M.Waters, Jimmy Reed, John Lee
Hooker, J.B. Lenoir, Sonny Boy Williamson; cioè buona parte della Mecca
del blues e alle radici più profonde: il “treno” fatto con l’armonica (“lo
strumento principe del blues”).
Intervista
SB: Come hai cominciato a studiare
l’armonica e chi ti ha influenzato?
MF: Più che studiare, ho iniziato a ‘soffiare’ essendo rimasto affascinato dal
suono di questo piccolo-grande strumento. E di certo sono stato influenzato dai
grandi armonicisti.
SB: Riesci a suonare l’armonica con costanza? Quanto tempo dedichi allo studio
ogni giorno?
MF: Se potessi anche 2 ore al giorno, ma negli ultimi periodi, molto di meno.
SB: Cosa significa suonare blues oggi?
MF: Per noi appassionati e amanti di questa musica, suonare il blues oggi è
tutto! Potrebbe sembrare anacronistico suonare oggi il blues, in un contesto
dove la tecnologia ed una certa ‘cultura’ imperante voluta dai media, tende a
rendere difficilmente accessibile sia l’ascolto che la diffusione del blues, in
quanto non è considerato un prodotto commerciale facilmente vendibile. Ma poi
tutto questo, a volte, viene puntualmente smentito, in quanto nei concerti e
nelle manifestazioni fortunatamente ci sono tantissimi appassionati che seguono
con attenzione questo stupendo genere musicale
SB: Pensi che i musicisti di oggi debbano guardare al passato o al futuro?
MF:
Personalmente, credo che il riferimento principale siano i musicisti del
passato che hanno ‘inventato’ e creato questo genere, ma come in tutte le cose
bisogna stare sempre attenti a quello che succede oggi, infatti sono non pochi i
musicisti validi che riescono a proporre cose estremamente interessanti.
SB: Il blues non muore mai?
MF: No! Assolutamente, il blues è un modo di vivere, è un comportamento, è un
pensiero e per tanto guai se succedesse.
SB: Quale disco recente ti ha colpito maggiormente?
MF: gli ultimi lavori di Dennis Gruenling
SB: Quando una canzone per te è (diventa) uno standard?"
MF. quando andando ai concerti ti rendi conto che determinati brani vengono
eseguiti con una certa frequenza da tante band.
SB: E’ vero che il tuo armonicista preferito è…
o quale artista che ti ha colpito in modo particolare e di cui ritieni di aver
assimilato qualcosa...
MF: a dire il vero, ci sono tanti armonicisti: L. Walter, W.Horton, Gorge
‘Harmonica’Smith, J. Cotton, S.B. Williamson I e II, Sonny Terry, e così
all’infinito. Invece il processo di assimilazione è un fattore soggettivo,
totalmente soggettivo che ognuno di noi, a secondo delle esperienze, delle
proprie capacità e conoscenze, riesce più o meno ad attuare
SB: Se avessi un armonica in questo istante, che brano suoneresti ?
MF: non saprei, dipende dallo stato d’animo del momento, anche un semplice riff o
turn’around, potrebbe andar bene
SB: Un'esperienza musicale che non ti ha fatto dormire la notte prima e.. anche
quella dopo, per l'adrenalina...
MF: anche se non avevo la conoscenza e l’esperienza di oggi, non ho dormito nel
1980 quando per la prima volta ho avuto la fortuna di ascoltare Muddy Waters
SB: la tua band attuale ?
MF: True Blues così composta: Chicco Accetta (vocals & guitar) – Patrizio
Buonaiuto (drums) – Stefano Piccirillo (bass)
SB: L'ultimo cd e l'ultimo dvd acquistati...
MF: ultimo cd di D. Gruenling
SB: La cosa che ti piace di più di questo lavoro-passione... e quella che ti
piace meno...
MF: senz’altro suonare, suonare, suonare. Conoscere e stare insieme alle persone
che condividono la tua stessa passione. Quello che detesto è il continuo
mettersi in discussione con i gestori dei locali, per far loro comprendere e
spiegare che il BLUES è, e deve rimanere ancora, una forma musicale Vitale
SB: Chi vorresti ringraziare? Parlaci di qualcuno a cui senti di dovere qualcosa,
qualcuno che è stato importante per la tua carriera, per la tua vita...
MF: non uno, ma tante sono le persone che vorrei ringraziare; quelle che mi
hanno saputo dimostrare il valore dell’amicizia, quelle che mi hanno dato la
possibilità di suonare, quelle che mi hanno insegnato e dato la possibilità di
crescere e rendermi una persona migliore sotto tutti i punti di vista
SB: Con chi ti piacerebbe incidere un disco?
MF: con Muddy Waters, anche se purtroppo non è più tra noi
SB: C'è qualcosa che vorresti fare e che ancora non hai fatto?
MF: un viaggio sulle strade del Blues
SB: Insegni? Parlarci della Accademia musicale cui fai parte con Mario Insenga!
MF: no, non l’ho mai fatto! Con l’accademia musicale, anche se è stata una
breve collaborazione, è stata nel contempo una esperienza unica che mi ha dato
tantissimo sul piano umano, musicale e professionale ed in questo devo
ringraziare in primis Mario Insenga, che ha tenuto tantissimo affinché
collaborassi con lui nella diffusione del
‘VERBO del BLUES’ .
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