Gigi Cifarelli
(a cura di Il Fiesta www.ziofiesta.altervista.org)
Gigi Cifarelli è conosciuto dal grande pubblico per aver
collaborato con Renato Zero, Tullio De Piscopo, Carlo Marrale (Matia Bazar) e,
soprattutto, con Mina e Massimiliano Pani, e per aver partecipato a diverse
trasmissioni televisive accompagnando artisti come Joe Cocker, Paul Young, Sam
Moore, ed altri. Noto agli appassionati per i suoi dischi, per le sue
collaborazioni e jam-sessions con grandi jazzisti come: Chick Corea, Sam Rivers,
Jack De Johnette, Mark Murphy, Delmar Brown, Cameron Brown, Billy Hart, Charles
Tolliver, Jimmy Owens, Ursula Kukjack, Tony Scott, Enrico Rava e Franco
Ambrosetti, ambedue presenti nel suo album del 1992 "Kitcken Blues" realizzato
con la partecipazione di altri importanti musicisti italiani come Alfredo Golino,
Patrizio Fariselli (Area), Antonio Faraò, Christian Meyer, Demo Morselli,
Massimo Colombo e Paolino Dalla Porta. Da ragazzo suona in ottime formazioni di
blues metropolitano come quella del compianto bluesman texano Cooper Terry . Nel
1985 realizza l'album "Coca & Rhum", prima produzione di fusion in Italia,
prodotto da Alberto Radius e da Guitar Club. Dopo aver insegnato per cinque anni
educazione musicale nelle scuole, nel 1986 decide di intraprendere
definitivamente la carriera musicale e si mostra in tournèe a fianco di Tullio
De Piscopo, con cui alterna esperienze di musica leggera e jazz. Nel 1991 torna
ad incidere con la DDD e realizza "Kitchen Blues". Il disco vende più di 10 mila
copie; un successo inatteso, considerata la scarsa attenzione che in Italia si
dedica a determinati generi musicali. Aldilà del successo riscosso in ambito
prettamente jazzistico, va sottolineato che Gigi riesce ad esprimersi in diversi
generi musicali, pur mantenendo, come costante caratteristica, un forte sapore
blues. Pur possedendo uno stile ed un tocco assolutamente personale, in Gigi
Cifarelli sono evidenti le influenze, peraltro non nascoste, di due grandi
maestri: Wes Montgomery, al quale dedica in Kitchen Blues un brano dal titolo "Letter
to Wes" e George Benson con cui ha avuto diverse frequentazioni ed a cui ha
dedicato il brano "Ben...sonata", inciso in "Coca & Rhum". Nel 1994, durante un
concerto a Torino viene ascoltato da Marcel Dadi, chitarrista di fama
internazionale che, assieme alla delegazione francese presente al festival, si
innamora del suo stile e della sua classe. Nel novembre dello stesso anno Dadi
lo invita ad un grande meeting di chitarristi a Issoudan, in Francia. Il
successo è immediato ed i due si lasciano con la promessa di realizzare un album
insieme. Nel 1995 viene invitato a Patrimonio, in Corsica, dove ogni anno si
tiene uno dei più importanti festival per chitarristi. Viene affiancato a
musicisti come Robben Ford, Mike Stern, John Scofield, Philipe Caterine e Toots
Thielemans e nel 1997 a Larry Carlton e Taj Mahal. Nel 1999 viene invitato al
Festival Jazz di Cipro con Joe Zavwinul Sindacate e ancora con Jack De Johnette.
Sempre nel 1999 esce il suo ultimo lavoro, il CD "With the eyes of a Child" per
la BMG Ricordi, album realizzato insieme a Nicolò Fragile, musicista
particolarmente caro a Gigi. Negli ultimi anni ha collaborato ancora a qualche
registrazione di musica leggera suonando con Daniele Silvestri, Maurizio Lauzi e
Dirotta su Cuba. Nel 2001 ha collaborato e suonato con Carl Anderson, lo
splendido Giuda di Jesus Christ Superstar. Sempre nell'estate del 2001 è stato
invitato ad Astaffort (Tolosa) per suonare insieme a Scott Henderson, e in altri
festivals francesi quali Sete sur Mer, Ajaccio e Marsiglia. Oltre ad un
incredibile numero di concerti nei vari clubs italiani, dove ama suonare,
collabora con Guitar Club.
Intervista
SB:‘.. è il Blues a scegliere il musicista e non viceversa‘. A fronte di questa
idea popolare , quando e come il Blues ti ha scelto?
GC: Tra i 13 e 18 anni ho suonato blues in molte band e sicuramente il bluesman
più vero con cui ho avuto esperienze giovanili è stato Cooper Terry poi, verso i
21 anni, insieme ad altri amici fondammo un gruppo bello dal nome "Tre castelli
blues band" suonando fissi il mercoledì al mitico Capolinea, ma non posso dire
di avere un blues man di riferimento. La musica ‘nera‘ mi è entrata in vari
modi, sono nato come chitarrista ascoltando Jimi Hendrix. Hendrix ha sempre un
sapore particolare, è la genialità, il calore, la forza, ecco lui è stato il mio
primo vero punto di riferimento.
SB: Cos’è la passione nella vita ?
GC: la passione è la molla di tutto. La passione è l’amore’. Quella cosa che, se
ce l’hai, ti dà la forza di fare quegli sforzi e quei sacrifici che in assenza
della passione sono impossibili. Una cosa molto interiore difficile da definire,
un'alchimia magica eppure molto chiara.
SB: vorrei sapere cos’è, per te la passione nella musica. Che colori ha nella
tua vita?
GC: Idem, grande e sincero Amore, quindi la passione è quella cosa che ti fa
suonare perchè ami farlo senza fini e interessi è quella cosa che dà la gioia di
stare con uno strumento in mano per ore senza accorgersene, provate a pensare
quando si è innamorati cotti come la serata con la propria "principessa" finisca
in un attimo quando magari son passate ore, ho scritto un brano che parla di
questo e si chiama appunto "Perchè si fa tardi così presto?", la passione per
una cosa ripeto è come l'Amore quello che io considero il più autentico cioè
quello non corrisposto, non importa essere ricambiati, la tua energia viene dal
desiderio di "darti" alla tua Passione. Che colori ha nella mia vita? Quelli
della mia vita.
SB: ti regalo un biglietto di sola andata per Marte e ti puoi portare dietro
solo 3 CD...
GC: non è facile scegliere tre CD... vediamo: Band of gipsys di Hendrix ,
Gorilla di James Taylor e "Ballads" di Stevie Wonder
SB : com’è cambiata la scena musicale da quando hai iniziato a suonare? Cosa
c’era prima?
GC: … mah. Sai, suonare in giro non è mai stato facile. Non che prima ci fosse
un mondo musicale così vasto, ma sicuramente oggi è peggio. E’ diventato
difficilissimo suonare, per tanti motivi. Poi è sempre più evidente la logica
che ti dà possibilità a seconda di ‘quanto rendi ‘ e non di ‘quanto vali‘. Il
discorso artistico spesso e volentieri passa in secondo piano e questo purtroppo
non è un lato positivo. Non lo è per nulla.
SB: un suggerimento per gli addetti ai lavori, per chi la musica la deve
organizzare e promuovere.
GC: Semplice, avere passione, ma non puoi suggerirla è una cosa che si ha o no,
sapete perchè il Capolinea è stato un bel posto? Perchè Giorgio Vanni lo teneva
per l'Amore vero per la musica che lo faceva fare e organizzare cose con la
stessa voglia di chi le doveva eseguire, ormai le persone sono dominate dal
guadagnare, io ho sempre suonato ciò che amavo, non ciò che mi faceva guadagnare
di più, lo so per vivere si deve guadagnare, ma si possono fare anche altre cose
per vivere per esempio io ho insegnato educazione musicale tanti anni o ho fatto
altro, ma quando suono voglio suonare con la gioia nel cuore. Ecco chi organizza
musica dovrebbe farlo con lo scopo di proporre grande musica e con un fine più
nobile, ma è utopia.... per fortuna non sempre.
SB: com’è, oggi, il panorama ‘live‘ nei locali?
GC: Desolante. Non c’è un panorama musicale. E’ tutto improvvisato e lasciato al
caso ed alla buona volontà, o nel migliore dei casi alla passione appunto, di
pochi. Mi ripeto, in Italia non c’è mai stato forse un panorama ma in questi
anni stiamo vivendo in un vero deserto da questo punto di vista. Rispetto al
passato vedo poche possibilità per chi si affaccia a questo mondo ricordo un
periodo dove solo a Milano c'erano 15/20 locali che facevano live music, ora
quanti ce n'è??
SB: fai un uso molto raffinato delle ottave, spiegaci questo ‘colore‘.
GC: io sono nato con Jimi Hendrix ed adoro Wes Monygoery. Le risposte stanno un
po’ li. Sicuramente ora ho un mio modo di suonarle perché tutto viene filtrato
dalla propria personalità, dal proprio modo di vedere le cose, ma io li
percepisco entrambi imprevedibili e geniali, ancora oggi pieni di una freschezza
e di un lirismo senza limiti. Da ragazzo ho molto studiato Jimi e più avanti Wes,
ti devo dire che ‘copiare‘ è sinonimo di ‘amare‘. Se hai avuto un buon esempio
da tuo Padre crescerai "copiandolo" poi se sarai dotato di personalità imparerai
a dire la tua sfruttando quanto di buono hai imparato da lui, al contrario sarai
una buona copia di qualcun altro. In sintesi copiare serve ad imparare.
SB: cosa hai provato la prima volta che hai suonato davanti ad un pubblico ?
GC: ho avuto tante prime volte. La prima volta che ho suonato con dei grandi
professionisti, la prima volta che ho inciso un disco per me, un disco per
altri, la prima apparizione televisiva,la prima intervista in diretta tv o
radio, il primo tour. Tante. Se ti riferisci alla prima esibizione ti devo dire
che ho un ricordo vago in un cortile di una scuola, io ero il più piccolo credo
avessi 9/10 anni mentre gli altri ne avevano 16 circa e suonavamo The house of
risin' sun e la mitica Bambolina.
SB: la tua definizione di ‘coraggio‘ nella musica.
GC: Suonare ciò che ti fa sentire quello che sei nel profondo, avendo autoironia
e con la consapevolezza di aver ricevuto un grande regalo tutte le volte che hai
la gioia di fare ciò che più "senti" e di avere a volte anche la fortuna di
essere pagato.
SB: .. e nella vita, cos’é il coraggio?
GC: Essere ciò che sei veramente e vivere rispettando la tua natura senza paura
di ciò che diranno o penseranno gli altri con la voglia di ripartire sempre
anche dopo le più grosse batoste.
SB: cos’è per te il Blues?
GC: E' una cosa che molti dicono di avere dentro ecc., ecc., ma chi lo ha
veramente avuto dentro ha patito sofferenze a noi estranee, quindi è una cosa a
noi sconosciuta completamente e a noi estranea sia come cultura che come
vissuto, ma è una cosa che ci piace tanto ci affascina ci emoziona ci fa godere
e ci fa sentire, suonandolo, come quando da bambini, uscendo da un cinema dove
avevamo visto un western, ci rincorrevamo battendo le mani sulle chiappe a mo'
di destriero sparandoci a vicenda con il pollice e l'indice tesi. Allora eravamo
bimbi e ci immaginavamo Tex o Bufalo Bill oggi continuiamo a esserlo da più
attempati e giochiamo a fare Jimi o Chuck Berry.
SB: grazie Gigi ed in bocca al lupo per la serata
GC: Grazie a te ed ai ragazzi dello Spaghetti Blues e a chi ci ha sopportato.
L’OCCASIONE IN CUI...
Ok… è il mio momento. Il momento in cui il Fiesta racconta il quadretto a modo
suo, con buona pace dei sensi di tutti. Vediamo, il ‘Cifa’ è un ciclista. E tu
ti starai domandando perché, cosa c’entra esordire scrivendo che Gigi Cifarelli
è un ciclista. Perché in fondo è così no? Un signore che da ragazzo ha suonato
con Cooper Terry, un’icona dello Spaghetti Blues, che ha diviso il palco con
Robben Ford e tutti quei nomi che si
possono rintracciare sulla biografia... Insomma cosa c’entra con il ciclismo.
C’entra che questa è ‘’l’occasione in cui‘’ e che i colori qui sono liquidi ed
io gioco a fare la polenta che, si sa, se non hai pazienza poi ti escono i grumi
e non esce fuori una grande cosa. Il ‘’ciclismo‘’ come l’andare per montagne è
‘fatica’ . Il ‘ciclista ‘ si costruisce la vittoria con il sudore, chilometro
per chilometro e tappa per tappa. Il ciclista si porta dentro questo modo di
vedere le cose anche quando va al supermercato. il ‘ Cifa ‘ questa forma mentis
ce l’ha anche nella vita. E’ importante partire bene ma per il risultato finale
forse lo è ancora di più avere polmoni ed una gran pedalata. Lo so che questa
non è una gran recensione ma d’altronde ad uno che collabora con Guitar Club io
non mi ci metto neanche a parlare di tecnica perché CIFArei una figuraccia.
Zoppicando fra i ricordi dipingo un poster variegato. Il Cifa è un chitarrista
eclettico. Lo puoi sentire con la Stratocaster e le sue belle scatolette
colorate effettisticamente all’avanguardia; lo puoi sentire cantare, eseguire
brani strumentali o cantati, canzoni sue o standards jazz e blues, ti può fare
sorridere perché il ‘Cifa‘ con la gente ci sa fare. Gigi è un ‘gemelli ‘, la
gente la porta a spasso dove vuole. Ma… la sua autenticità è perfetta di colori
tondi quando collega la sua Moffa semiacustica (modello Cifa-Blackbird ) e ti
guarda con gli occhi che vedono un po’ più in la e ti chiede ‘’ come la vorresti
questa frase? ‘’. E tu gli dici‘’: Gigi , hai presente un deserto americano? è
mezzogiorno, c’è il sole alto e sullo sfondo puoi vedere un distributore di
benzina, c’è un vento che porta a spasso dei cespugli disordinatamente‘’. A quel
punto lui ti dipinge proprio il quadro che hai in testa e, ed è questa la sua
forza, lo fa con i suoi colori. I suoi colori personalissimi al servizio della
tua idea personale del mondo.
Sarebbe
banale entrare nel dettaglio e mancherei di stile. Io il ‘Cifa’ l’ho conosciuto
in un’occasione molto particolare e che, oltretutto, mi riguarda. E’ una persona
che raccoglie l’entusiasmo della gente e del suo pubblico. Quest’intervista è
avvenuta alle Scimmie ed io Gigi non lo vedevo dal lontano 1999. Il millennio è
passato e si è tirato dietro un sacco di cose. Ho come la sensazione che qualche
cicatrice ci accomuni oggi più di ieri ed un po’ questa cosa è venuta fuori
durante il suo spettacolo nel noto locale milanese. Mi riferisco alla splendida
versione della canzone dei Beatles ‘’The long and winding road‘’ dove voce e
chitarra si sono rincorse emozionandosi a vicenda. Si, ne sono convinto. Sono
contento di avere fatto questa intervista e ringrazio io, questa volta, lo
spaghetti staff per l’opportunità e l’occasione. Ho avuto questa intuizione
quando, per Natale, sono andato a cercare di lui su internet ed ho letto la sua
Lettera per Natale che, se fossi in lui, tradurrei in canzone perché è sincera.
E’ un diamante. La Vita insegna tante cose ma i modi li decide lei ,
purtroppo... A volte non si è pronti per un incontro ed il tempo regala le
chiave di lettura. Il ‘Cifa‘ è una grande chitarrista, ma è anche un uomo che ha
delle pieghette interiori e queste cose entrano nel suo mondo sonoro. Come dice
lui ognuno ha il suo ‘film western‘ in cui rifugiarsi. Se una sera vi sentite un
po’ ‘’blue‘’, cercate di lui. In Milano suona spessissimo (vedi Scimmie) ma ha
una programmazione che copre tutto il territorio italiano
(http://www.gigicifarelli.net/Home2.htm ). Gigi Ci'farelli è un signor ciclista.
Ricordatevelo bene. Non so se ho esaudito le curiosità dei musicologi, dei
bluesofili, se la vostra negritudine è soddisfatta. Non lo so... ma questa è
‘’l’occasione in cui ‘’ e come ben sapete ‘’qui ‘’ si balla… anzi si corre così.
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